Glitch art

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Sublime tecnologico e glitch art

IMAGÉNES GLITCH_html_m5bea4d43Cyberspazio, la realtà virtuale, interattività, multimedialità …. sono termini che sono stati inseriti nelle nuove pratiche artistiche. È un fatto ovvio, viviamo un’epoca di modernità digitale  che ci pone al di là una nuova soglia artistica dove l´ibridazione delle tecniche produce immagini immateriali. Oggi il video è il campo artistico dove si osserva questa tendenza, soprattutto perché il video non è più elettromagnetico ed è diventato digitale . E’ proprio nella trasformazione dell’immagine come dato digitale, maneggevole quasi istantaneamente, che c’è stato un ripensamento radicale degli usi artistici. Come è noto l´immagine può essere fermata, rallentata o alterata nella sua intensità di colore o luce dai vari dispositivi domestici. Questo modo di essere più vicino all’immagine che rischia di essere modificata in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento, ha prodotto nuove proposte artistiche dove l’uso della tecnica non determina la riproduzione della esperienza ma l’inaugurazione di ciò che appare sconcertante inaspettatamente quando per caso la macchina lo cattura.

Questa visione dell´arte come forma di incontro al interno della rete informatica cambia la cornice storico-culturale di tipo comunicativo in cui si realiza il prodotto artistico, però la connessione fra arte e scienza non è nuova. Le immagini glitch sono una forma di geometria intermedia fra arte e scienza matematica come succede per esempio coi frattali dove la scienza sembrerebbe prendere come modello l’ esperienza estetica. L’importante è che gli odierni artisti glitch aprono con il loro tipo di interventi artistici il dialogo tra le due culture (Snow,1959 ) e in questo senso il ruolo del’ artista è un dire sì coraggioso ad un richiamo tecnico esterno che nonostante ciò diviene anche nostro. Gli artisti glitch come Jeff Donaldson, Rosa Menkmam, Joan Heemskerk e Dirk Paesmans (JODI), Karl Klomp o Angela Lorenz cercano nelle nuove tecnologie nuove forme di espressione dell’ indeterminato. Il sublime immanente è nel qui ed ora dell’ errore digitale. Infine in questa prospettiva del completo venir meno dei confini che separano il reale e lo virtuale, non si sottolinea mai abbastanza che le opere glitch non sono altro che il monumento al trionfo del sublime tecnologico e di un neo romanticismo destinato a mutarsi in una delle categorie della nuova arte oggi emergente.

Firenze, 2014

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